Natale 2020

C’è differenza tra il dire di qualcosa e farne esperienza.
Questo Natale lo passo con Me, come molti di noi che si troveranno da soli.
Certo, questo suscita qualcosa di particolare, sicuramente della malinconia o della nostalgia, ma anche un profondo senso di libertà interna e di raccoglimento, che solo i momenti di solitudine sanno donarci.
In fondo, anche la nascita e la morte sono momenti che attraversiamo da soli e ogni momento può essere per noi momento di rinascita, nella solitudine.

C’è differenza tra il dire di qualcosa e farne esperienza.

Questo Natale lo passo con Me, come molti di noi che si troveranno da soli.
Certo, questo suscita qualcosa di particolare, sicuramente della malinconia o della nostalgia, ma anche un profondo senso di libertà interna e di raccoglimento, che solo i momenti di solitudine sanno donarci.
In fondo anche la nascita e la morte sono momenti che attraversiamo da soli e ogni momento può essere per noi momento di rinascita, nella solitudine.
Sono andata a rileggermi le meravigliose parole che James Hillman scrive ne “Il codice dell’Anima” sulla solitudine. Mi ci riconosco pienamente e mi piace condividerle con voi, in questo giorno di festa.

Hillman sostiene che il pensare la solitudine in termini sociologici, religiosi, terapeutici, esistenzialisti coincide con l’essere soli e tutti danno per scontato che sia un sentimento spiacevole, per forza collegato all’isolamento.
Ma esiste un sentimento di solitudine archetipico, ancestrale, primordiale che ci accompagna fin dall’origine. In questo senso essere vivi è anche sentirsi soli. “La solitudine viene e va indipendentemente dalle misure che possiamo prendere”.
Ci possiamo sentire soli in mezzo una folla, in famiglia o a letto con l’amante.
Se visti come archetipici, i sentimenti di solitudine sono necessari, non sono più collegati a colpe, panico o ad uno stato patologico, ma alla più profonda connessione con se stessi.
Nella solitudine sono compresenti inevitabilmente tracce di nostalgia, tristezza, ma anche il silenzio della propria presenza. Contemporaneamente Io nel qui ed ora e l’anelito di qualcosa che ora e qui non c’è.

Nello stesso tempo la pienezza e la mancanza, il pieno e il vuoto, l’abbondanza e la mancanza, l’appagamento e il desiderio. Sì, perché noi siamo tutto questo e non c’è separazione. E non c’è solo il bianco e il nero, ma tutte le sfumature di colori che ci attraversano nello stesso instante, il mare di sensazioni, sentimenti ed emozioni dentro cui possiamo nuotare fluidamente. Non c’è un rimedio da cercare o vie per uscirne, quanto piuttosto abbiamo l’occasione di stare. La solitudine è quella traccia di qualcos’altro, del desiderio di un ritorno a casa, di una Casa a cui l’Anima anela anche qui, anche quando si sente piena, così come si sente completa e complementare allo stesso tempo.
Allora nella nostalgia di casa, ci si ritrova a casa, il proprio corpo, le proprie sensazioni, la propria sensorialità. Nella fragilità, l’esistere, la presenza, la creatività. E nell’appagamento, il desiderio dell’Altro, che non è più bisogno ma ricerca di condivisione nell’Amore.
Basta provare, stare e respirarci dentro.
Siamo Soli e Insieme con tutto l’Universo, senza separazione, in un unico iride dove un colore sfuma nell’altro in un perfetto continuum….
Buon Natale
Nell’Amore e nel Raccoglimento,
Chiara

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Emanuela

    Grazie Chiara
    Riflessioni che rischiarano e aiutano a stare.

    Un abbraccio
    Emanuela.

  2. Maria carmela Aloi

    Grazie Chiara della tua luce….già insita nel tuo nome 😻

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