SINTONIZZAZIONE
NOI SIAMO INSIEME
Per sintonizzazione affettiva si intende quella “realizzazione di condotte che esprimono la qualità corrispondente al sentimento di condivisione di uno stato affettivo, senza che ci sia imitazione dell’espressione comportamentale esatta dello stato interno.” (Stern D.)
Che cosa vuol dire questo? Quando condividiamo con un altro un sentimento, un momento di vita, una situazione e ci sentiamo vicini in un modo che non si può descrivere a parole, lì siamo sintonizzati. Pensate quando guardiamo insieme un tramonto, percorriamo una strada di montagna, ci tuffiamo insieme nel blu, cantiamo insieme una canzone o semplicemente ci guardiamo negli occhi…lì c’è un insieme che trasforma noi come individui…
E questa non è poesia, o forse anche, è biologia!
La sintonizzazione è un concetto nato nell’ambito degli studi dell’ Infant Research, nei quali si osservano i comportamenti nella relazione madre-bambino.
Ebbene la sintonizzazione non è la semplice ripetizione da parte della madre di un comportamento manifesto del bambino, ma è quel flusso di eventi in cui il comportamento della madre in qualche modo collima con quello del piccolo. Questa operazione (matching) è in gran parte transmodale, cioè il canale o modalità usate dal bambino possono essere diversi da quelli usati dalla madre e viceversa.
Questo crea una connessione, un “essere con”, condividere, partecipare, unirsi all’altro. L’oggetto della corrispondenza non è tanto il comportamento dell’altra persona, ma quell’aspetto che ne riflette lo stato d’animo. È una corrispondenza di stati interni. E questo avviene in tutti i tipi di relazione!
Stern la definisce “comunione interpersonale”…
È partecipare all’esperienza dell’altro senza alcun tentativo di modificare ciò che l’altro fa o crede, che è molto lontana dalla comunicazione (oggi la più usata tra le persone) che attiene allo scambio di informazioni, nel tentativo di modificare le condizioni o le azioni dell’altro.
Nella visione dell’uomo come sistema complesso, l’individuo opera e cresce per incorporare e integrare quantità crescenti di informazioni che lo portano a costruire stati più coerenti. La sintonizzazione è il nutrimento di questa crescita.
Contestualmente, l’integrazione di più informazioni rende più complesso il sistema e l’accresciuta coerenza produce uno stato più organizzato. Più informazioni si integrano e più il sistema si sviluppa e si espande in modo complesso e la coerenza che ne deriva, dà vita a sua volta a una condizione più organizzata. La complessità dello stato di coscienza del bambino e, allargando il campo, dell’individuo, non dipende solo da processi interni, ma può espandersi grazie all’input proveniente da una fonte esterna.
In sostanza, io cresco, evolvo e, in fondo, esisto perché ci sei tu, che mi sei vicino e interagisci con me.
Tronick la chiama “coscienza diadica”, in cui ciascun individuo in qualità di sistema auto-organizzante crea i propri stati di coscienza (stati di organizzazione cerebrale), che si possono espandere in stati più coerenti e più complessi con il concorso di un altro sistema autorganizzante. Quando la sintonizzazione dello stato affettivo della madre e quella del neonato avvengono contemporaneamente, si configura una stato diadico di coscienza. In particolare, il neonato, sintonizzato con la madre, espande il suo stato affettivo endogeno, raggiungendo una maggiore complessità e coerenza, ma soprattutto una maggiore coscienza degli stati affettivi propri e della madre. E questo avviene anche in qualsiasi relazione umana.
Nell’istante in cui si crea un sistema diadico, entrambi i partner vivono un’espansione del proprio stato di coscienza e inglobano elementi di coscienza dell’altro, in una forma nuova e più coerente.
Ma cosa è lo stato di coscienza?
Lo stato di coscienza è uno stato psicobiologico con un’organizzazione complessa e particolare di corpo, cervello, comportamento ed esperienza.
È un insieme particolare di significati impliciti ed espliciti, intenzioni e procedure. È la conoscenza privata, sempre mutevole, che il soggetto ha del mondo e la sua relazione con esso.
Spesso gli stati di coscienza sono stati di assenza di equilibrio e si trovano in una condizione di criticità. Nessuna connessione tra individui è tecnicamente perfetta, ma è proprio da questa imperfezione che emergono significati e connessioni unici. Il nuovo emerge dal disordine e ogni relazione cresce attraverso rotture e riparazioni.
Il significato co-creato, espresso e compreso reciprocamente, della frase “noi siamo insieme” è più complesso del messaggio individuale “voglio essere con te”.
Per approfondire:
Tronick E. (2008), Regolazione emotiva. Milano: Raffaello Cortina Editore
Stern D.N.(1987), Il mondo interpersonale del bambino. Torino: Bollati Boringhieri